Un viaggio fotografico in un’America virtuale.
Artrust riaprirà le porte dei propri spazi espositivi di via Pedemonte di Sopra 1 a Melano (CH) a partire dal prossimo 10 maggio, con una nuova mostra intitolata “American Flag Videogame” dedicata all’artista Yuri Catania.
In mostra un’unica grande installazione – “American Flag IV: VIDEOGAME” – composta da 90 immagini scattate all’interno di un noto videogioco: un grande album fotografico, a cavallo tra virtuale e reale, che assume le fattezze di una bandiera americana.
“American Flag IV: VIDEOGAME” è soprattutto una installazione interattiva, che offre all’osservatore la possibilità di riposizionare le immagini a suo piacimento, come in un gioco, permettendogli quindi di entrare a far parte lui stesso del processo creativo dell’opera, rigenerandola ogni volta in qualcosa di nuovo e irripetibile.
VISITA LA MOSTRA
10 maggio – 16 luglio
Dal lunedì al venerdì
Dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18
Il sabato dalle 14 alle 18
Chiusura nei giorni festivi
Presso Artrust, via Pedemonte di Sopra 1, 6818 Melano
INGRESSO GRATUITO
Da assiduo giocatore di videogame, col tempo mi sono disinteressato allo scopo violento e criminale del gioco e ho iniziato a girovagare, a piedi o con una bicicletta “presa in prestito”, per gli ambienti virtuali della città di Los Angeles. Cosi, da oltre 4 anni ho iniziato un percorso progettuale come “street photographer” dentro il videogame, per raccontare un mondo virtuale così ben realizzato che è stato in grado di restituirmi le stesse sensazioni e le stesse pulsioni dei luoghi a me familiari e che fotografo abitualmente della città di Los Angeles e del deserto del Moave. È un qualcosa che, da fotografo e amante della tecnologia, mi affascina e mi attira, ma che da un altro versante mi suscita anche degli interrogativi e delle preoccupazioni sulle implicazioni che questa sovrapposizione ormai perfetta tra reale e virtuale potrà avere nelle nostre vite.
Yuri Catania
L’OPERA
I GATTI DI ROVIO
La mostra si svolgerà in concomitanza temporale con il progetto open air curato dall’artista e promosso da CasaGalleria MonteGeneroso intitolato “I Gatti di Rovio”, che prevede una serie di interventi urbani sulle abitazioni del piccolo comune ticinese in cui oggi Yuri Catania risiede.
“I Gatti di Rovio” è un progetto artistico di Yuri Catania. Si tratta di una mostra open air composta da circa 60 gigantografie di varie dimensioni affisse all’interno del nucleo storico di Rovio, con lo scopo di creare un fenomeno culturale e di promozione territoriale che coinvolga giovani e famiglie da tutto il Ticino e oltre.
Un percorso visivo dove protagonista è Rovio con i suoi abitanti e la sua storica architettura, che coinvolgerà anche i comuni limitrofi che hanno aderito al progetto “donando” dei muri: Arogno, Maroggia e Melano.
Le opere saranno dei veri ritratti d’autore: fotografie che l’artista realizzerà personalmente su di un set allestito presso la piazza della Chiesa a Rovio e in giro per il paese in sessioni aperte al pubblico.
Come indica il titolo, protagonisti dei ritratti saranno i Gatti di Rovio con riferimento ai felini ma anche ai suoi abitanti, i Roviensi, noti come “gatti”. In particolare, Yuri Catania è interessato a ritrarre gli anziani, quelli che per vissuto, rappresentano e caratterizzano il nostro territorio in quanto ne costituiscono la memoria e la storia.
I ritratti saranno poi stampati e applicati direttamente sui muri con colla biodegradabile come viene fatto per i “classici” manifesti, con la tecnica del collage-decoupage o – per usare la terminologia della Street Art attuale – del paste-up, portata alla ribalta da artisti di fama mondiale come Obey (Shepard Fairey) e JR.
Per maggiori informazioni:
gattidirovio.com
L’ARTISTA
Yuri Catania nasce nel 1975 a Milano. Si diploma al Liceo Artistico Candiani e frequenta il biennio di Disegno Industriale al Politecnico di Milano. Inizia la carriera come illustratore di libri per bambini ma di lì a poco, la fotografia diventa per lui il mezzo espressivo più importante nonché strumento di lavoro. Si afferma come fotografo di moda nell’ambito commerciale ed editoriale. Apre una casa di produzione fotografica a New York e gira il mondo per oltre 15 anni dedicandosi alla moda come fotografo e regista di video sempre nell’ambito del fashion e del lusso.
In parallelo, tuttavia, porta avanti un progetto artistico che nasce da una sua pulsione più intima, espressione di un sottile pensiero positivo e melanconico che contraddistingue la sua visione del mondo. Nasce così “No Fashion Places”, in aperta contrapposizione con i lavori che fa per commissione e all’interno del quale manifesta il suo pensiero più libero e scevro da condizionamenti.
La svolta avviene nel 2013 quando il curatore Rene Julien Praz nota i suoi lavori e lo invita ad esporre prima al Palais de Tokyo e poi, alla Galleria Perrotin nel 2015 in due collettivi “Art Is Hope”.
Si trasferisce a vivere in Svizzera dove cerca un ambiente più favorevole per concentrarsi sulla sua arte.
In pochi anni, apre CasaGalleria a Rovio, ai piedi del Monte Generoso, in un ambiente naturalistico meraviglioso dove abita e fissa il suo atelier creativo. Dal 2010 porta avanti il progetto fotografico No Fashion Places of America viaggiando in roulotte per tutti gli Stati Uniti sulle orme di Robert Frank e ispirato dalle letture di William Faulkner, Jack Kerouac, Truman Capote, Jessica Bruder.
Pubblica il suo primo libro “No Fashion Places of America” nel 2016.
Piu recentemente, Catania sente l’esigenza di tornare a sperimentare la fotografia in pellicola attraverso l’uso del medio formato. Lui, figlio di un’epoca a cavallo dei due mondi analogico e digitale, ha rivoluzionato i suoi sistemi per lavorare in modo più lento, portando una parte dei nuovi progetti in camera oscura. Il processo manuale di sviluppo diventa così parte integrante del messaggio che vuole raccontare.
Inoltre, la sua evoluzione lo spinge a utilizzare la fotografia per progetti più complessi ispirati dalla street art di artisti quali JR e dai lavori di Ed Ruscha e Andy Warhol. Nascono così nuove sperimentazioni e forme di linguaggio della sua fotografia che viene “invasa” e “sporcata” costantemente dall’uso del lettering fatto di frasi, slogan o pezzi di poesia da lui composti che fungono direttamente da didascalia e quindi diventano cortocircuito tra immagine e arte contemporanea.
Per saperne di più:
yuricatania.com
instagram.com/yuricatania