Who is afraid of nude?
When artificial intelligence prefers Emily Ratajkowski than Raffaello.
Today we decided to publish on Instagram a paid content to promote the new book “Ozmo 1998-2018” for the presentation’s event on January 26.
The insertion included an Ozmo’s painting, the “Raphael hand of the poet”, exhibited in our gallery within “Ozmo – Street Art Ways” exhibition (open until 1st of February) which is a reinterpretation of “La Madonna del Belvedere”, an artwork realized by Raffaello in 1506.
Unfortunately, our advertisement has been refused because of the following reasons:
«We do not allow the publication of insertions containing naked images, even without sexual nature, including nude images with artistic or educational purposes». «We do not allow the publication of insertions that show allusive sexual attitude or extended body parts (also for artistic or educational purposes) because of their sensible nature».
This is not the first case of artworks’ censure from the algorithm that rules the contents publication in Facebook/Instagram and no doubt, it won’t be the last:
- https://www.theguardian.com/technology/2018/feb/01/facebook-nude-painting-gustave-courbet
- https://www.businessinsider.com/facebook-bans-venus-of-willendorf-photos-over-nudity-policy-2018-3?r=US&IR=T
- https://www.lifehacker.com.au/2016/05/facebook-censorship-which-images-passed-and-failed-the-nudity-test/
- https://www.bbc.com/news/world-us-canada-45062332

San Giovannino and the accused detail.
Tuttavia la “nudità” del nostro contenuto è talmente irrisoria (si intravedono le parti intime del San Giovannino sulla sinistra) che la censura risulta ancor meno accettabile, se mai lo fosse.
Non abbiamo avuto altra scelta che modificare l’immagine inserendo un’altra opera di Ozmo “The Wheel of Relationship”, anch’essa esposta in mostra. Un’opera d’arte che, come la precedente, non dovrebbe essere posta a nessuna censura ma che, a ben vedere, possiamo giudicare più “sessualmente allusiva” della precedente, avendo tra i soggetti che la compongono un ritratto semi-nudo della modella e icona social Emily Ratajkowski. Tuttavia, questa immagine ha superato le rigide maglie della censura di Facebook!
Morale: l’algoritmo ha scartato l’innocuo Raffaello/Ozmo e accettato la provocante Emily Ratajkowski.
Siamo consapevoli che il controllo di milioni di immagini al fine di bloccare contenuti offensivi e volgari, sia impresa ardua. E siamo altrettanto certi che nessuno all’interno di Facebook o Instagram abbia intenzione di censurare l’arte e la cultura. Tuttavia il problema esiste nel momento in cui, a fare le spese di un sistema di controllo automatizzato, sono proprio arte e cultura.
Una piattaforma come Instagram, aperta gratuitamente a tutti, è giusto abbia delle regole, e farne parte significa implicitamente accettare queste regole. Tuttavia, se fino ad oggi era stata scelta come strumento privilegiato da tanti artisti per condividere le proprie opere e la propria attività, proprio per la sua liberalità, oggi, a causa di questa troppo rigida equazione tra nudo e pornografia, rischia un progressivo abbandono da parte del mondo dell’arte.
A questo punto, la domanda che ci poniamo è duplice.
Perché oggi, nel 2019, il nudo fa ancora così paura?
E soprattutto, vogliamo davvero demandare a una intelligenza artificiale che non è in grado di discernere l’arte dalla volgarità, il compito di selezionare quello che possiamo o non possiamo vedere?