CARL VON BÜREN
Comune di Melano - 2 ottobre/20 novembre 2015
UN ARTISTA “MELANESE” PER LA NUOVA CASA COMUNALE
La storia della mostra “Carl Von Büren. Melano, visioni e vedute” inizia con grandi scatoloni ricolmi di opere, dipinti, disegni, fotografie, lettere e scritti di questo artista che, giunto a Melano dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha fatto del paese ticinese la sua dimora per il resto della sua esistenza.
Un cospicua collezione, salvata e conservata al Comune di Melano giaceva infatti nascosta e inutilizzata nei magazzini municipali. La realizzazione del nuovo edificio che ospita la Casa Comunale è stata l’occasione per attingere a quella disordinata raccolta e trasformarla in una mostra aperta al pubblico con la quale inaugurare il nuovo municipio.
È stata questa la sfida che l’Amministrazione Comunale ha affidato ad Artrust e che noi abbiamo accolto con entusiasmo, mettendo mente, cuore e mani in quegli scatoloni alla scoperta dell’opera e della vita di Carl Von Büren.
Abbiamo svolto un’indagine scrupolosa e rigorosamente filologica. Un’opera di catalogazione necessaria per colmare un vuoto di informazioni riguardo a questo artista, nel corso della quale passione, pazienza e polvere si sono intrecciate e confuse. L’atto fisico dello spolverare equivaleva al momento della riscoperta, l’estrarre le opere da quelle scatole altro non era se non il riportare alla luce ciò che alla luce deve stare: l’arte.
Oggi, grazie all’iniziativa del Comune di Melano, le opere di Carl Von Büren, i dipinti con i luoghi e le atmosfere più suggestive del suo paese adottivo, ritrovano con questa mostra la loro dimensione pubblica, restituendo all’arte quella funzione di strumento di memoria e identità collettiva, al servizio di una comunità che si ritrova e si riconosce all’interno dei propri riferimenti istituzionali.
Patrizia Cattaneo Moresi
Direttrice di Artrust SA
L’ARTISTA
All’interno della sua prolifera produzione, la tematica predominante è il paesaggio (ticinese e italiano) al quale l’artista si approccia con un’indubbia inclinazione romantica. Numerose sono le opere che ritraggono ambienti lacustri, montani e, soprattutto, boschivi all’interno dei quali la presenza umana è del tutto secondaria, se non inesistente. Quello che emerge è una fusione panica con l’ambiente naturale che viene restituito allo spettatore in tutta la sua primordiale forza e bellezza, così da diventare manifestazione tangibile del labile rapporto instaurato tra uomo e assoluto.
A volte, il bosco diventa per Von Büren luogo prediletto per l’ambientazione di scene religiose – come processioni o momenti di raccoglimento – vissuti nell’intimità e nella semplicità di un autentico sentimento religioso che travalica le pompose imposizioni del dogma per tornare a una più panteistica concezione che vede la coincidenza tra Dio e Natura.
Una visione intima, privata, che torna anche nella scelta dei soggetti dei suoi ritratti: popolani o famigliari, riportati meticolosamente su carta grazie a pochi segni di sanguigna o carboncino. Maggiormente strutturati risultano essere i nudi femminili realizzati ad olio e che inevitabilmente rimandano, sia per la posa che per la resa pittorica, ai grandi esempi di Goya, Ingres e Renoir.
Da un punto di vista tecnico, l’attività artistica di Von Büren risulta essere fortemente modellata attorno alla pratica impressionista. Ciò che contraddistingue le sue opere è una resa pittorica ottenuta giustapponendo fra loro rapidi tocchi di colore che restituiscono un’atmosfera vibrante e fugace, così come instabile e transitoria è la natura stessa.
Se alcune piccole composizioni, in cui il colore è applicato quasi in purezza usando la spatola, risultano essere più materiche, di contro, ancor più evanescenti si mostrano alcuni acquerelli in cui i contorni tra un elemento e l’altro si sfaldano, confondendosi tra loro.
I numerosissimi schizzi e bozzetti rinvenuti rivelano da una parte la necessità sentita dall’artista di appuntare di getto le persone, i paesaggi e le emozioni con cui viene a contatto, cristallizzandoli nella purezza del momento, dall’altra si fanno silenti testimoni di un fare artistico basato su un attento studio della composizione e del disegno, in cui nulla è lasciato al caso.