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ITALO VALENTI

FORME

Italo Valenti, Giardino – olio su tela, 1955

ITALO VALENTI

FORME
ESPOSIZIONE TEMPORANEA
19 FEBBRAIO – 30 APRILE 2017

In collaborazione con Archivio Valenti

 

Presso

Gipsoteca Gianluigi Giudici
Central Park, Primo piano
Riva Antonio Caccia 1a
6900 LUGANO

dal mercoledì al sabato, ore 10-18
aperture domenicali: 19 febbraio – 5 marzo – 2 aprile – 30 aprile, ore 10-18

Ingresso libero

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Allestimento1

LA MOSTRA

“Forme” è il titolo della mostra temporanea dedicata al pittore Italo Valenti, che sarà allestita presso la Gipsoteca Gianluigi Giudici dal 19 febbraio al 30 aprile 2017. Curata da Artrust, società d’arte con sede a Melano (Ticino), la mostra presenterà al pubblico una selezione di circa quaranta opere dell’artista, appartenenti alla collezione Artrust, integrate da un significativo prestito da parte dell’Archivio Valenti.

«Le “forme” di Italo Valenti ci emozionano per la loro eleganza e semplicità, per la carica poetica e per la leggerezza con cui occupano lo spazio della tela, quasi non sentissero l’influenza della gravità. Questa mostra temporanea presso la Gipsoteca Giudici a Lugano, vuole presentare al pubblico alcune delle fasi della carriera di questo grande artistadalle serie dei trenini, a quella altrettanto nota delle lune, al periodo più gestuale, sino ai collages e all’astrattismo lirico cui Valenti approda proprio durante la sua permanenza in Ticino.»

Patrizia Cattaneo, Direttrice di Artrust

L’arte di Valenti è una composizione armonica tra l’ordine e il caos.
Un’armonia che Valenti raggiunge nella semplicità: l’astrazione è per lui una conquista di essenzialità, nella sua forma più delicata, elegante e libera.

È poesia della leggerezza.

L’ARTISTA

Italo Valenti (1912-1995)

Milanese di nascita, trascorre gli anni della formazione a Venezia e Milano. Arricchisce il suo background artistico con viaggi a Parigi e in Belgio alla scoperta di Cézanne e della pittura impressionista e post-impressionista. Aderisce, assieme a importanti artisti e intellettuali al movimento di Corrente, caratterizzato dall’impegno civile e sociale dell’arte espressionista volto a superare la retorica dell’arte italiana. Negli anni del movimento, la cifra distintiva della sua pittura figurativa – già tesa alla stilizzazione della figura in direzione dell’astrattismo – risiede in una forma di lirismo onirico popolato da soggetti del primitivismo fantastico come le maghe, la serie degli aquiloni, delle lune, dei teatrini, delle stazioni, dei battelli. Valenti si trasferisce in Ticino, ad Ascona, entrando in contatto Jean Arp, Ben Nicholson, Remo Rossi e Julius Bissier; la frequentazione con questo gruppo di artisti lo conduce a un progressivo ripensamento della sua pittura in direzione di una ricerca sugli effetti cromatici e spaziali che lo portarono a una fase di “astrazione lirico informale” in cui i soggetti galleggiano nello spazio della tela e si frantumano in triangoli, trapezi, rombi, simboli primordiali ed enigmatici: così vengono creati i collages astratti dell’ultima produzione artistica.

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Italo Valenti, 1983 |Foto: Peter Friedl |© Archivio Italo Valenti, Mendrisio

COME ARRIVARE

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MuseoinErba

Fotografie
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