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MARIANNE WEREFKIN

I colori di un'anima in viaggio.

Marianne Werefkin, Castello sul Mediterraneo, in Italia – Tempera e olio su pannello, 1925/1932

MARIANNE WEREFKIN

I COLORI DI UN’ANIMA IN VIAGGIO.
10 OTTOBRE – 10 DICEMBRE 2016

Via Pedemonte di Sopra 1, 6818 Melano CH

Dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 18.

Ingresso libero

LA MOSTRA

«Per la nostra settima mostra abbiamo scelto Marianne Werefkin, non solo perché è un’artista così strettamente legata al nostro territorio, ma in quanto, in un anno che abbiamo voluto dedicare alle donne nel mondo dell’arte, rappresenta con la sua biografia un esempio delle difficoltà di essere donna e contemporaneamente artista agli inizi del secolo scorso. Tanto che il carisma e il talento di Werefkin hanno iniziato solo recentemente a occupare il posto che meritano sui manuali di storia dell’arte». Patrizia Cattaneo Moresi, Direttrice di Artrust

La mostra ripercorre la carriera di Marianne Werefkin, attraverso una quarantina di opere, alcune delle quali mai esposte prima in pubblico, rappresentative delle diverse tappe della sua vita e del suo peregrinare tra Russia, Germania, Svizzera e Italia. In mostra anche alcune opere del compagno di Werefkin, il pittore Alexej Jawlensky.

L’allestimento è realizzato e curato dall’Arch. Eleonora Castagnetta Botta.

IL VERNISSAGE

L’ARTISTA

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Marianne Werefkin nel suo atelier di Ascona, mentre dipinge “Les masques du village”, 1925 - Collezione privata

Marianne Werefkin nasce a Tula, in Russia, il 10 settembre del 1860 in una famiglia di nobili origini. Il talento artistico innato viene subito riconosciuto e incoraggiato dai genitori. Nel 1885 si trasferisce a San Pietroburgo per prendere lezioni dal più grande pittore realista russo Ilja Repin, sotto la cui guida raggiunge una perfezione tale nella pittura realista da guadagnarsi l’appellativo di “Rembrandt russa”.

Nel 1892 incontra per la prima volta Alexej Jawlensky, l’uomo che ne condizionerà non solo la vita, ma la stessa carriera artistica. Nel 1896, a seguito della morte del padre, si trasferirà con Jawlensky a Monaco, in Germania. Il loro appartamento diventerà un ritrovo per pittori, musicisti, danzatori, scrittori e intellettuali di ogni genere: un salotto artistico di cui Werefkin è l’assoluta animatrice.

A Monaco si stringono i legami con Kandinskij e la compagna Gabriele Münter. Con loro e Jawlensky fonderà nel 1909 la Neue Künstlervereinigung München (NKVM, Nuova Associazione di Artisti di Monaco) che nel 1911 evolverà nel Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro).

Espulsa dalla Germania allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, è costretta a trovare riparo in Svizzera. Nel 1918 si trasferisce ad Ascona: abbandonata dal compagno Jawlensky e in difficoltà economica (aveva perso la pensione zarista ereditata dal padre a seguito della Rivoluzione d’Ottobre), trova nella solidarietà di Ascona e dei suoi abitanti un sostegno inatteso che ricambia con un impegno attivo nella vita culturale della cittadina.

Si spegne ad Ascona nel 1938, dove ancora riposano le sue spoglie. Al suo funerale, celebrato con rito ortodosso e cattolico, partecipa commossa tutta la popolazione del borgo.

COME ARRIVARE

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«Per rendere un’espressione, un sentimento, non servono cento figure.
Al contrario: il sentimento è semplice.
Il sentimento è l’elemento originario dell’arte contemporanea».

 Marianne Werefkin

VISITE GUIDATE E LABORATORI DIDATTICI

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