Descrizione
Tinguely Jean (1925 – 1991)
Nasce a Friburgo e si forma a Basilea, città in cui scopre l’arte di Schwitters e Klee e si appassiona alla scuola Bauhaus. In gioventù Tinguely si dedica alla pittura e produce quadri in cui sono individuabili riferimenti a Dalì, Mirò e Klee. Presto però si rende conto che la pittura non gli consente di esprimersi liberamente. Il trasferimento a Parigi e la succesiva adesione al gruppo Nouveaux Réalisme danno nuova linfa alla sua arte e lo spingono verso la scultura: nascono i primi lavori tridimensionali di dimensioni ridotte e dominate da un’ispirazione ironica e giocosa, realizzate con parti di giocattoli, fili metallici, leve, ingranaggi, e visibilmente influenzate dalla poetica dadaista. Nello stravolgere volutamente il senso degli oggetti, nel generare straniamento, nel giocare con la sorpresa, rende omaggio alle provocazioni e ai paradossi di Duchamp, così come ai dipinti “meccanomorfici” di Picabia. A partire dai primi anni Sessanta, Tinguely si impegna nel realizzare opere di dimensioni sempre più rilevanti: meccanismi complessi attraverso i quali si precisa la visione del mondo dell’autore, incentrata sull’assurdo, su lampi di gioia e di sofferenza, sull’alienazione, sull’illusione, sul sogno. Dalla relazione con l’artista francese Niki de Saint Phalle scaturiscono opere monumentali come la Fontana Igor Stravinski nella piazza del Centre Pompidou a Parigi e le sculture installate nel Giardino dei Tarocchi in Toscana.