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Il gruppo Rot-Blau: espressionismo d’alta quota

Tra il 1923 e il 1927 in Svizzera si forma un sodalizio di artisti nato su iniziativa del famoso pittore espressionista tedesco Ernest Ludwig Kirchner e formato dai giovani pittori di Basilea Hermann Scherer, Albert Müller e Paul Camenisch: ne scaturisce il breve ma importante ciclo artistico del Gruppo Rot-Blau, la cui cifra stilistica risiede nella rappresentazione di paesaggi e ritratti contrassegnati dall’eccesso delle emozioni, dal mal di vivere, dalla sensibilità estrema.

La genesi

In seguito ai traumi subiti durante la Prima Guerra Mondiale, Kirchner decide di ritirarsi a Davos nella pace delle alpi svizzere: la montagna diventa subito negli occhi dell’artista proiezione di un mondo interiore da rappresentare. Qui stringe amicizia con gli espressionisti Bauknecht e Wiegers, condividendo temi e poetica. Per Kirchner, in quel momento autoesiliatosi, è però al contempo essenziale ribadire la propria importanza sulla scena artistica internazionale: decide così di fondare una scuola formata da artisti che avevano scelto il suo linguaggio formale come punto di partenza per sviluppare opere d’arte autonome. L’idea di Kirchner prende sostanza nel 1923 grazie all’incontro a Basilea con Hermann Scherer e Albert Müller, con i quali trascorre in seguito degli intensi e lunghi periodi di lavoro tra il Cantone Grigioni e il Ticino. Fra il 1924 e il 1925 tutti questi artisti fondano insieme allo zurighese Paul Camenisch il gruppo Rot-Blau (in italiano rosso-blu, dai colori federali del Canton Ticino), esperienza fondamentale per l’espressionismo svizzero.

Vita di gruppo

L’isolamento nei piccoli borghi alpini favorisce la nascita di legami stretti tra i componenti del gruppo: il tema dell’amicizia è ben riconoscibile attraverso le tele degli artisti, i quali si rappresentano vicendevolmente e nei momenti di convivialità. Dal confronto reciproco fiorisce inoltre un percorso di crescita personale degli artisti: l’influenza iniziale del capogruppo Kirchner si mitiga ed emergono le individualità di Camenisch, Müller e Scherer. Le morti premature dei due basilesi nel 1926 e 1927 chiudono il prolifico ciclo di intensa attività in comune, macchiato dalle ombre di latenti rivalità interne. In questo clima Kirchner si allontana a più riprese dal gruppo e definitivamente nel 1929, periodo in cui è ancora viva un’esperienza intitolata Rot-Blau II e animata da Camenisch in primis.

Espressionismo alpino

Sulle Alpi l’espressionismo, importato per ragioni incidentali dalla città, si trasforma, si approfondisce, prima di farvi ritorno. La montagna viene deformata dalla turbolenta interiorità degli artisti del Gruppo Rot-Blau, fiaccati dalle paure e dalla malattie causate dalla guerra e dall’alienazione della società urbana e industriale: vengono così realizzate tele dai colori saturi, acidi e sgargianti, sculture, opere grafiche e disegni caratterizzate dalle dimensioni contenute (ad esempio per le tele venivano usati formati ridotti, al massimo un 100 cm x 150 cm) e dagli stilemi tipici dell’espressionismo tedesco, rielaborati in contrasto con la magnificenza e la serenità dei paesaggi alpestri.

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