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Yad, i puntatori per la lettura della Torah

Lo yad è un utensile che fa parte dei kele kodesh, gli arredi sacri che adornano la Torah, il testo sacro dell’Ebraismo. Yad in ebraico significa letteralmente “mano”: si tratta infatti di puntatori per la lettura della Torah, che solitamente terminano con la forma di una mano chiusa con il dito indice esteso.

L’origine dello yad è incerta: alcune fonti lo fanno risalire sino agli anni 130. Si narra che nel corso della terza guerra giudaica, nota anche come rivolta di Bar Kokhba, gli insegnanti delle scuole della città di Bethar, prima della distruzione della stessa, lo utilizzassero come arma contro i nemici.

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La sua diffusione massiccia come strumento di culto, con le sembianze attuali, inizia tuttavia in Europa tra il XV e XVI sec. e coinvolgerà rapidamente tutte le comunità ebraiche del continente. La sua funzione nel rituale ebraico è fondamentalmente legata a una necessità pratica: consentire al lettore dei rotoli della Torah di seguire il testo rispettando il divieto di toccare la sacre scritture con le mani. La terminazione a forma di mano con l’indice esteso è quindi sostitutiva del gesto che fa il lettore per mantenere il segno sul testo che sta leggendo.

Il lettore della Torah può guidarsi nella lettura autonomamente con lo yad, oppure – ed è la pratica più diffusa – lasciare che sia una seconda persona, il segan (il rappresentante della congregazione) a indicare al lettore con lo yad il punto del testo che deve leggere, evitando possibili errori.

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Dal punto di vista estetico, gli yad mantengono alcune caratteristiche comuni: una lunghezza intorno ai 30 cm e la forma di bastone che si restringe all’estremità fino ad assumere la forma della mano. Tuttavia le varianti stilistiche sono numerose, sia dal punto di vista del materiale –  prevalentemente d’argento, ma anche in legno – sia delle decorazioni e delle finiture, per lo più legate alle influenze delle zone geografiche di origine.

E così si hanno modelli dorati o ricoperti di gioielli, con forme a spirale, altri decorati con motivi geometrici. Spesso gli yad riportano incisioni di versi biblici o riportanti il nome del donatore. Anche la forme della mano sono molto varie: da quella classiche con il solo dito indice esteso, a quelle con la mano completamente aperta o completamente chiusa a formare un pugno.

In sostanza, gli yad sono bene lontani dall’avere una forma standardizzata. Proprio questa loro varietà li rende oggi oggetti d’antiquariato molto interessanti per collezionisti e appassionati.

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